Traduzioni e procedure [Era: indovinello]

Gianluca Sforna giallu at gmail.com
Tue Apr 21 14:01:53 UTC 2009


2009/4/17 Guido <guido.grazioli at gmail.com>:
> Beh nessuno ti vieta di prendere un pacchetto per una seconda (o n-esima)
> revisione; lo sforzo del primo traduttore è quello di cercare di capire e
> rendere
> il significato di una frase, da li in poi si correggono prima gli errori di
> contenuto, poi la forma e cosi' via.
>
> Purtroppo l'obiettivo di fare traduzioni al 100% spesso porta a fare
> errori grossolani, e il nostro numero esiguo altrettanto spesso spinge
> per motivi di tempo a tentare traduzioni parola per parola, piuttosto che
> cercare di capire un concetto e riscriverlo in italiano.

Si, il punto è proprio che si ha l'impressione che l'obiettivo
quantità stia danneggiando la qualità.

>
> Personalmente, consiglierei a tutti di skippare le msgstr su cui non si è
> sicuri; se si tratta di moduli, il piu' delle volte sono i messaggi a
> console
> quelli più criptici, e chi se li trova davanti, sono sicuro che preferisce
> la versione inglese piuttosto di una italiana che possa fuorviare un
> significato. Se si tratta di documentazione utente, l'effetto è anche
> peggiore

Sono d'accordo. Io suggerirei anche di coinvolgere più spesso la
lista: mi pare che quando qualcono accetta la revisione eventuali
domande e/o ulteriori discussioni avvengano fuori lista. E' possibile
che qualcosa possa migliorare con più occhi ad osservare il processo.


> Stessimo pacchettizzando rpm, lì ci vorrebbe un manutentore per ogni
> pacchetto, ma qui vedo la cosa collaborativamente più aperta.

Questo è un altro pensiero che mi ha sfiorato... Gli rpm hanno un
maintainer principale e un numero variabile di co-maintainer: mi pare
che assomigli al workflow che usiamo col wiki, per cui mi chiedo se
non si possa applicare anche al resto.

-- 
Gianluca Sforna

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