Il 20/10/10 19.12, Guido Grazioli ha scritto:
Il punto � che l'imposizione di un sistema chiuso non permette lo sviluppo dell'open source, perch� da un lato dissuade gli sviluppatori di foss a svilupparci; dall'altro, come sviluppatore open, come puoi accettare che un tuo software foss NON sia liberamente distribuibile?
Nell'ecosistema "mobile" tre anni fa c'erano diversi attori, iOS è solo uno di questi. Nessuno, se fossi uno sviluppatore, mi obbliga a sviluppare per iOS.
Quel che non capisco è tenere il piede in due scarpe.
Sviluppare per una piattaforma chiusa (come noto A PRIORI) e con delle regole ferree (per quanto sbagliate, molto, troppo spesso) va accettato (o meno) e poi, da attore attivo, ci si lamenta e protesta nei modi appropriati.
Un po' come accade con l'open source ... puoi parlare solo se metti mano al codice / traduzione & co.
Sviluppare un software, metterlo in un 'market' parallelo e non "legalizzato" per fare (più) soldi sfruttando la "moda" o il successo della piattaforma mi pare un po' ... non trovo l'aggettivo più corretto.
Ora, da piccolo utente qual sono, dopo aver speso una giornata (18 ore di lavoro) per configurare una Fedora 13 da netinstall su un pc "sfortunato", smanettato con Apache e un po' di logs su un paio di server CentOS vado a gustarmi in streaming l'evento Apple di stasera sul mio MacBook Pro 8)