2009/4/17 Guido <guido.grazioli(a)gmail.com>:
Beh nessuno ti vieta di prendere un pacchetto per una seconda (o
n-esima)
revisione; lo sforzo del primo traduttore è quello di cercare di capire e
rendere
il significato di una frase, da li in poi si correggono prima gli errori di
contenuto, poi la forma e cosi' via.
Purtroppo l'obiettivo di fare traduzioni al 100% spesso porta a fare
errori grossolani, e il nostro numero esiguo altrettanto spesso spinge
per motivi di tempo a tentare traduzioni parola per parola, piuttosto che
cercare di capire un concetto e riscriverlo in italiano.
Si, il punto è proprio che si ha l'impressione che l'obiettivo
quantità stia danneggiando la qualità.
Personalmente, consiglierei a tutti di skippare le msgstr su cui non si è
sicuri; se si tratta di moduli, il piu' delle volte sono i messaggi a
console
quelli più criptici, e chi se li trova davanti, sono sicuro che preferisce
la versione inglese piuttosto di una italiana che possa fuorviare un
significato. Se si tratta di documentazione utente, l'effetto è anche
peggiore
Sono d'accordo. Io suggerirei anche di coinvolgere più spesso la
lista: mi pare che quando qualcono accetta la revisione eventuali
domande e/o ulteriori discussioni avvengano fuori lista. E' possibile
che qualcosa possa migliorare con più occhi ad osservare il processo.
Stessimo pacchettizzando rpm, lì ci vorrebbe un manutentore per ogni
pacchetto, ma qui vedo la cosa collaborativamente più aperta.
Questo è un altro pensiero che mi ha sfiorato... Gli rpm hanno un
maintainer principale e un numero variabile di co-maintainer: mi pare
che assomigli al workflow che usiamo col wiki, per cui mi chiedo se
non si possa applicare anche al resto.
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Gianluca Sforna
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