Traduzioni e procedure [Era: indovinello]

Francesco Tombolini tombo at adamantio.net
Sat Apr 18 06:16:51 UTC 2009


Ottimo Guido, confermo

Guido ha scritto:
> Beh nessuno ti vieta di prendere un pacchetto per una seconda (o n-esima)
> revisione; lo sforzo del primo traduttore è quello di cercare di
> capire e rendere
> il significato di una frase, da li in poi si correggono prima gli
> errori di
> contenuto, poi la forma e cosi' via.
Le revisioni di un pacchetto terminato secondo le nostre procedure
possono essere effettuate anche dopo che il pacchetto è stato inviato su
transifex.

Le revisioni di un pacchetto terminato sono equivalenti ad una nuova
traduzione, per cui chi prende l'incarico dovrà cercare a sua volta un
revisore al fine di assicurare la qualità.

Comunque in tempo di rilascio di versione, il team concentra gli sforzi
sui pacchetti non tradotti, al fine di fornire la massima copertura
possibile, mantenendo al lavoro almeno due persone per modulo.

Una volta garantito l'obbiettivo minimo (aver tradotto se possibile
tutti i pacchetti) il team può concedersi alle revisioni di quei
pacchetti che notoriamente  (per il team) possono essere più imprecisi.

Comunque il presupposto per considerare il lavoro terminato, è il
completamento della traduzione del modulo, che una volta sottoposto alla
procedura di traduzione/revisione è considerato qualitativamente
accettabile.

Sarebbe interessante che una seconda revisione scaturisse  da qualcosa 
di più sistematico e tracciabile che da una lettura casuale o da una
mail indovinello, come ad esempio un errore in bugzilla od un esperienza
diretta.

Le segnalazioni in bugzilla ci consentono di ricevere contributi anche
da non appartenenti al team.

Le segnalazioni in bugzilla creano quella precedentazione necessaria al
team affinché si capisca quali sono i pacchetti completati che
richiedano maggior attenzione.

Gli errori poi possono essere risolti in maniera puntuale (risoluzione
della problematica specifica) o a livello di revisione dell'intero file.

> Purtroppo l'obiettivo di fare traduzioni al 100% spesso porta a fare
> errori grossolani, e il nostro numero esiguo altrettanto spesso spinge
> per motivi di tempo a tentare traduzioni parola per parola, piuttosto che
> cercare di capire un concetto e riscriverlo in italiano.
>
> Personalmente, consiglierei a tutti di skippare le msgstr su cui non si è
> sicuri; se si tratta di moduli, il piu' delle volte sono i messaggi a
> console
> quelli più criptici, e chi se li trova davanti, sono sicuro che preferisce
> la versione inglese piuttosto di una italiana che possa fuorviare un
> significato. Se si tratta di documentazione utente, l'effetto è anche
> peggiore
>
> Ricapitolando, se sei sicuro di poter migliorare una traduzione di un
> pacchetto
> che ha finito il ciclo di traduzione/revisione, io sono per l'
> "avverti e vai".
Il nodo fondamentale del team è proprio questo "avverti e vai" sia per
tradurre che per revisionare.

> Stessimo pacchettizzando rpm, lì ci vorrebbe un manutentore per ogni
> pacchetto, ma qui vedo la cosa collaborativamente più aperta.
> guido
Ciao

-- 
Francesco Tombolini <tombo at adamantio.net> <tombo at fedoraproject.org>
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