[Fedora-it] Fedora 12, una release deludente

Samuele Farfarini samuele.farfarini a lolug.org
Sab 28 Nov 2009 02:57:08 UTC


On Fri, 2009-11-27 at 23:40 +0100, Lorenzo Villani wrote:

> A te sfugge il fatto che io non mi sia proclamato cabarettista. A far divertire
> le persone ci pensa gia' un certo palazzinaro...

Ogni talento può venire buono, non si sa mai :)

> Allora fai bene a disabilitarlo. (Non avevi detto di aver avuto problemi, ok,
> ok, potevo anche capirlo da me.)

> Problemi che ho avuto molto di rado, niente che un audit2allow non possa
> risolvere. Ma d'altronde viviamo in un mondo zeppo di configurazioni differenti,
> magari hai semplicemente avuto sfortuna.

Non ho detto di non poter risolvere tali problemi. Le volte che ho
ritenuto opportuno usare SELinux l'ho usato, e le policy le ho toccate
per ciò che era necessario. Non è un problema, anzi.
Ho semplicemente detto che non ho voglia di farlo. Dovrei compiere
un'azione che non modifica sensibilmente la mia vita informatica.
Perchè? A sto punto disabilito e non ci penso più :)

In ogni caso non nego di avere avuto sfortuna. Di certo nulla di ciò che
mi ha fatto decidere di disabilitare SELinux è imputabile a SELinux
stesso.
Più verosimilmente è conseguenza del software che uso.

> Infatti non ho la casella su gmail [1]. E il mio client (mutt) non manda la
> password in chiaro (meraviglie di SSL). Se e' per questo non uso nemmeno google
> (Scroogle, sempre via SSL) o i cookie abilitati di default nel browser.

In effetti non ce l'ho nemmeno io una casella gmail, per il succitato
motivo.
Tuttavia non mi permetto di usare un client di posta da serial killer
come mutt, nè ho una casella di posta che supporta SSL.
E, a voler essere sinceri, non sento questo bisogno irresistibile di
cambiare casella di posta, nonostante la mia, oltre a non supportare
SSL, non supporti nemmeno Imap.
Si, fa schifo, pace. Sono abituato ad ascoltare il suono che la mia voce
produce quando ne fornisco l'indirizzo a chi me lo chiede, e tanto mi
basta.

> Io per ora in questa gabbia ci sto proprio bene.

Una volta ragionavo così.
Poi ho iniziato a ragionare con la logica del "keep it simple". Ovvero,
se una cosa non è necessaria, se ne può tranquillamente fare a meno.
Di riflesso, se una cosa funziona abbastanza bene da fare ciò che mi
serve fare, tanto vale lasciarla esattamente come è ed usarla.
Ecco perchè la mia fedora 12 ha il client di posta di default,
Evolution, installato con una installazione da dvd di default, usando
tutti i programmi di default già inclusi in tale istallazione, se non
palesemente malfunzionanti (ogni riferimento a Telepathy e Empathy è
puramente voluto). Pure lo sfondo del desktop è quello di default.
Tutto ciò che non mi migliorava la vita è stato disattivato. SELinux,
per esempio, ed il mio fisso, visto che tanto non stampa ed è
all'interno della ethernet di casa, ha visto disattivarsi anche Cups ed
iptables, perchè tanto non ci stampo e ho già un firewall esterno ben
configurato.
Il concetto è questo: la configurazione che esaudisce le mie esigenze
garantendo il minor numero possibile di personalizzazioni e la minor
quantità di lavoro per essere creata e mantenuta, è la soluzione ideale.
Poi, se è necessario, sono meticoloso ed attento, e sfrutto al meglio
gli strumenti che il sistema mi offre. Ma bisogna essere retribuiti per
quello ;)

-- 
Samuele "Artemis" Farfarini
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