Gianluca Sforna ha scritto:
Sono d'accordo.
Il punto è però che nel caso di PackageKit ci sono due funzioni di
"aggiornamento": la prima (update) è quella di semplice aggiornamento
di uno o più pacchetti, la seconda (upgrade) di aggiornamento da una
distribuzione alla successiva (F10->F11)
Non credo sia saggio tradurre entrambe con "aggiornamento" perchè
diventa più difficile capire quando si parla dell'una o dell'altra.
Nel caso di PackageKit, il mio parere è che si debba tradurre
update->aggiornamento e lasciare upgrade invariato.
Mi accodo alla discussione.
Con Ubuntu abbiamo avuto lo stesso "problema" con "update" e
"upgrade".
Internamente abbiamo risolto con:
update -> aggiornamento
upgrade -> avanzamento (o più esteso, avanzamento di versione)
L'azione di "update" è come dite appunto il classico
"aggiornamento",
per lo meno internamente a Ubuntu passo da un pacchetto 2.26ubuntu0 a un
2.26ubuntu1.
L'azione di "upgrade" invece, sempre internamente a Ubuntu, passa da
2.26ubuntu1 a 2.28ubuntu0, oppure, nel caso di rilasci intermedi, da
2.26ubuntu1 a 2.26.1ubuntu1 (e in questi casi si tratta di "avanzamento
parziale").
Questo per lo meno avviene con il programma degli aggiornamenti di
Ubuntu, Synaptic non ha questa distinzione così profonda.
Per "policy" in Ubuntu usiamo "politica" (anche in GNOME, ma non è a
glossario) soprattutto per quanto riguarda policykit e anche in alcune
traduzioni in ambito server.
Se può esservi d'aiuto.
--
Milo Casagrande <milo(a)ubuntu.com>